Specialmente nella vendita, il tranello nel quale il venditore mediocre ancora oggi cade e' rappresentato dalla sua interpretazione dei comportamenti , addirittura dall'abbigliamento che il cliente indossa stabilendo frettolosamente di quale tipologia sociale appartiene e di conseguenza come approcciarlo e spesso a ignorarlo. Ma stando alla mera interpretazione dei fatti, restando in tema di comunicazione per fornirti anche con questo post uno strumento reale, occorre stabilire una semplice ma importante differenza che riguarda il nostro modo di comunicare, cioe' la distinzione tra:
- le affermazioni di fatti
- le affermazioni di inferenza ( come dire....trarre le conclusioni)
Nelle affermazioni di fatti ci limitiamo a dare la descrizione di quanto abbiamo osservato o ascoltato e sono limitate al numero; in quelle di inferenza, invece illimitate, andiamo al di la' di cio' abbiamo ascoltato ed osservato e potremo farle in ogni momento.
Voglio essere più' chiaro; osservando la foto potremmo affermare che l'attore (?)...( appero'! ):
- porta la mano sinistra sugli occhi
- sullo sfondo c'e' un orologio
- appaiono solo quattro dita
Semplicemente queste, e poche altre, sono affermazioni di fatti e come vedete, numericamente sono limitate; le affermazioni di inferenza invece potrebbero essere:
- e' stanco
- ha mal di testa
- e' malinconico
- massaggia gli occhi
- si sta concentrando perche' e' di fronte ad una terribile traduzione in lingua inglese
- non si e' accorto del tempo passato ( per forza l'orologio e' alle spalle!)
- ...gli e' capitato qualcosa di brutto, ha una smorfia di pianto
- non vuole farsi vedere in foto, ..sai la privacy...
- da quanto non fa la barba?
Potrebbe essere che una di queste affermazioni sia reale , ma quale sara'?
E' evidente che fare inferenze e' molto frequente poiché non siamo sempre a conoscenza del nostro interlocutore e della sua sfera affettiva o non siamo in grado di poterle osservare, percio' sono inferenze le affermazioni degli stati d'animo espressi da chi non li prova.
Per non cadere nella trappola di fare inferenze e' necessario utilizzare lo strumento - ancora una volta, renditi conto della superpotenza della domanda: "come lo so? come posso pensare che sia proprio come dico? ", così grazie a questa riflessione ci rendiamo conto se se stiamo utilizzando la proiezione di noi stessi ed abbiamo attribuito agli altri cio' che proviamo insieme ai nostri sentimenti che sono e rimangono solo nostri e che potrebbero avere mille altre motivazioni, oltre a quelle che abbiamo pensato.
E non tralasciamo anche le inferenze che riguardano le previsioni del futuro: "domani sicuramente ti pentirai di cio' che hai fatto!"; " se continua così...se ne accorgerà'..."!
Non demonizzerei del tutto l'inferenza se nella nostra comunicazione volessimo inserire gli elementi di influenzamento reciproco ma un'inferenza non verificata potrebbe pericolosamente compromettere le relazioni ed innescare comportamenti che potrebbero portare a distorcere la percezione fino al punto che i nostri punti di vista diventano praticamente solo negativi.
"Giudica un uomo dalle sue domande, piuttosto che dalle sue risposte" VOLTAIRE
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